venerdì 4 gennaio 2008

Da Pino Conti

Gentilissima comunità, chi vi scrive non è nè uno studente nè tantomeno un frequentante le facoltà universitarie di nessun genere, ma è una persona che ha avuto il piacere e l'onore di conoscere quel Mauro padre di Carlotta che a voi manca e che non solo conferma tutte le impressioni dei Vs. post, ma che lo accende ancora di più di una luce che solo lui aveva e dimostrava ogni giorno che lasciava Carlotta a scuola.  Ho assitito la figlia per un anno in terza media ed alla fine del corso i ringraziamenti di Mauro ancora li sento addosso come fosse ieri, non per il puro grazie ma perchè sapevo che venivano da una persona speciale nella sua umanità, serenità, grandezza di uomo. Ho sempre promesso a mio figlio che si sta per laureare alla federico caffè di roma tre che un giorno gli avrei presentato la più grande persona esistente nel campo: non ho fatto in tempo, come mi dolgo che per impegni di lavoro e faccende della vita non abbia più potuto sentirlo o frequentarlo ancora, perchè ancora oggi le sue perle di saggezza mi sono utili in ogni campo. Grazie ancora per aver creato il sito. Pino Conti

3 commenti:

Lele ha detto...

Pino,
grazie a te per la bella testimonianza.
Emanuele Lusi

Anonimo ha detto...

grazie,Pino da Carlotta

Anonimo ha detto...

E' stato con gran dolore che ho appreso, quel maledetto giorno da un amico, che nel tornare per le mie ormai sempre piu' rade visite romane, non avrei piu' ritrovato nell'auletta al sesto piano il mio maestro, amico il mio professore. A pochi giorni dalla discussione della mia tesi, colto dal suo primo grave malore si è preoccupato di informare me e tutti gli altri suoi tesisti che lui sarebbe stato li' accanto a noi, accanto ai suoi ragazzi.
E lui era li' quella mattina, e mi disse: " Ciccietta, tu sei troppo nervosa andiamo a prendere un caffè e non te sta a preoccupa' che con questa tesi saranno tutti come drogati..."
Era un uomo gentile, umile e pieno di vita.
Quando gli dicevo: " professore ma forse sarebbe meglio che si riguardasse di piu'...", lui con il suo sorriso quasi compiaciuto nel capire l'affetto dei suoi ragazzi, rispondeva: " a cicciè ma chi m'ammazza a me..."
Conserverò sempre il suo ricordo nel mio cuore,il ricordo delle nostre chiacchierate davanti a un caffè,e continuero a fare nella vita tesoro dei suoi validi insegnamenti.
Auguro a tutti gli universitari, i ricercatori e coloro che si preparano alla vita nel mondo nuovo che cambia, di incontrare lungo la loro strada una persona altrettanto unica, come lo è stato per me e tutti i suoi studenti il Prof. Mauro Mellano.