martedì 13 novembre 2007

Da Isabella Collodi

Caro Mauro, mi commuove e mi consola leggere le parole dei tuoi studenti e dei tuoi colleghi e vorrei raccontare a tutti la tua ultima, grande lezione : siamo in ospedale , nel corso di un'estate
terribile, tu non ti puoi muovere e certamente hai capito l'estrema gravità del tuo male.
Eppure ci accogli tutti con la tua solita simpatia, col tuo sorriso e ci chiedi di noi, dei nostri progetti, delle nostre speranze, tu che sai di non averne più.
Sei pronto a rallegrarti di ogni piccola cosa, un caffè al bar, un soffio di vento che interrompe l'afa, la torta di Marina con scritto " Forza Mauro" un libro , le cime degli alberi, l'ultima sigaretta. Ti impegni in un recupero impossibile con un coraggio leonino e mai ti inasprisci e mai
rinunci al tuo umorismo alla tua voglia di amicizia:riesci ad umanizzare anche gli infermieri e i medici che dicono di te: " è una persona eccezionale" .
Ed io ogni volta torno a casa col dono della tua dignità , della tua gentilezza.
Penso a Susanna a Tommaso e a Carlotta. a Stefania e Alberto, a tutti i tuoi amici, Fabio , Marina, Elisabetta, Letizia e Massimo, Mauro, Antonio e Jonathan, Corinna e tanti altri e vorrei dire a tutti: facciamo una festa, portiamo tutti qualcosa da mangiare e brindiamo a te , tutti insieme, per dirti grazie di esserci stato e di averci insegnato, fino all'ultimo che il coraggio e la mitezza sono molto più forti dell'arroganza e che - per citare Umberto Saba - " Ancora esiste la grazia - e che il mondo - TUTTO IL MONDO - ha bisogno di amicizia"
Ti abbraccio forte, Mauro, ovunque tu sia.
Isabella

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